Staff organizzativo

 

Padre Vito Terrin

Superiore Generale M.D.R.

Madre Nunzia Gentilcore

Superiora Generale P.A.R.

Prof. Fioravante Meo

 Direttore Resp. R. C.

Prof. Domenico Napolitano

Responsabile web - Public Relations 

Nicola Santorelli

Coordinatore P. C. d’Argento

Padre Domenico La Manna e Padre Rafael Diaz Meeting Giovani

 

 

COME FARE UN CORTO

LA SCRITTURA

1. Il soggetto
La prima cosa da fare è trovare l’idea di base. Quale sarà la storia del nostro cortometraggio?
Cerchiamo di definire in modo molto sintetico personaggi, inizio, sviluppo e fine della storia.
Con un buon soggetto in mano sarà molto più semplice sviluppare le successive fasi del nostro progetto. Un consiglio: tenete sempre sott’occhio il vostro budget, prima di ritrovarvi in mano il soggetto di un kolossal Holywoodiano.  Meglio ridurre il numero delle location e dei personaggi.
Una buona idea non ha bisogno di grandi mezzi.

2. Il trattamento
Trovata la nostra storia, dobbiamo iniziare a dargli corpo. Approfondiamo gli elementi del soggetto, arricchendoli di location, personaggi secondari e avvenimenti di contorno. Se il soggetto può essere contenuto in una sola cartella di testo, il trattamento dovrà entrare nel vivo dell’azione con indicazioni precise di luogo e tempo.

3. La sceneggiatura
L’ultimo passo della scrittura di un cortometraggio è costituito dalla sceneggiatura. Ci sono diversi tipi di sceneggiatura. Alcuni registi preferiscono lavorare su sceneggiature aperte, in cui inserire movimenti di macchina e variazioni nei dialoghi. Altri, apprezzano una sceneggiatura di "ferro", in cui nulla è lasciato al caso e anche i movimenti di macchina e inquadrature e movimenti di macchina sono definiti (Primo piano, panoramica, carrello in avanti, etc…). In genere queste ultime riducono i tempi di lavorazione, ma possono essere un po’ rigide.
Anche le strutture della sceneggiatura sono differenti: alla francese, all’italiana o all’americana a seconda di come vengono indicati suoni e azioni.
Il sistema più usato, anche perchè alla fine occupa meno carta, è quello all'americana. Tutto è scritto  di seguito, con allineamento centrale, senza divisioni in colonne: prima si descrive la location, le  inquadrature, i toni da usare, poi i dialoghi degli attori. Senza cambiare foglio alla fine di una scena. Rispetto al trattamento la sceneggiatura avrà una suddivisione per scene. Ogni scena dovrà essere caratterizzata da:  location e tempo di svolgimento, descrizione dei personaggi e delle azioni, dialoghi, suoni ed eventuali voci fuori campo.

ad es.: Esterno giorno – una strada periferica

Un uomo alto e magro, con un grosso cappello esce da una casa e si avvicina a Clara

Clara: Cosa vuole da me?

Uomo: Nulla, credevo… (balbettante) l’avevo scambiata per un’altra persona.

VFC:  Clara sembrava turbata da quell’incontro, come se sapesse, che, in qualche modo, le avrebbe cambiato la vita.

LE INQUADRATURE

Le inquadrature si dividono in campi e piani. I piani sono inquadrature concentrate sull'attore,  i campi danno maggior risalto all’ambiente circostante.

  • Dettaglio: è una parte molto ristretta (un occhio a tutto schermo, un telefono, un biglietto da visita).
  • Primissimo Piano (PPP): è l'inquadratura centrale di un viso (non del tutto intero).
  • Primo Piano (PP): quando riprendo il viso completo ed il collo della persona.
  • Mezzo Busto (MB): quando mi allargo e riprendo anche le spalle e mezzo busto della persona (come nei vecchi telegiornali).
  • Piano Medio (PM): se riprendo la figura dalla vita a tutta la testa.
  • Piano Americano (PA): nato ad Hollywood, per riprendere fino alle ginocchia e far vedere il cinturone e la pistola.
  • Totale o Figura Intera (FI): la persona è completamente al centro dell'inquadratura, dalla testa ai piedi.
  • Campo Medio (CM): è visibile la figura umana posta in una ambientazione visibile e riconoscibile.
  • Campo Lungo (CL): la telecamera mostra una porzione di location molto ampia. intorno all'attore.
  • Campo Lunghissimo (CLL): quando si riprende la figura umana a grande distanza immersa nel paesaggio circostante.

I MOVIMENTI MACCHINA

  • Panoramica: movimento orizzontale della macchina, da destra a sinistra o da sinistra a destra
  • Panoramica a 360°: panoramica che si ricongiunge al punto di partenza
  • Panoramica a seguire: quando la macchina segue l'azione
  • Panoramica a schiaffo: è il passaggio rapidissimo da un personaggio all'altro
  • Carrellata laterale: quando la videocamera è parallela al personaggio (che vedo di profilo)
  • Carrellata circolare: quando si gira attorno al personaggio
  • Carrellata a precedere: quando la macchina riprende il personaggio di fronte, e si muove con lui precedendolo
  • Carrellata a seguire: quando la macchina riprende il personaggio da dietro, e si muove con lui seguendolo

LA PRODUZIONE

Una sceneggiatura formalmente corretta, semplifica molto il lavoro di programmazione.
La suddivisione per scene consente di raggruppare le riprese con una stessa location. A differenza di quello che può pensare chi guarda un film, le riprese non seguono mai la cronologia della storia, ma possono aprirsi anche con la scena finale, se, ad esempio, la location è disponibile solo in un dato giorno o un attore ha altri impegni nei giorni successivi.

Il Piano di lavorazione è il documento che contiene le scene e gli attori suddivisi per ogni scena. Può essere un documento in excel con una colonna per gli attori e una riga con le scene. Per ogni scena inoltre è bene preparare una scheda che includa la location, il giorno e l’orario di ripresa, gli attori  e le eventuali comparse coinvolte, il fabbisogno di scena (un telefono, un automobile, un cane…), costumi, apparecchiature necessarie (luci, microfoni, etc…).